Futuro, siamo stanchi.

Ogni volta che si stringono
Mani, piangenti, di chi saluta
E coloro che vanno
Si voltano, non sai.
Si scambiano baci,
Effusioni languide di cuori.
Gli addii di questi
E di quelli il dolore,
Struggente si tende, sottile
Come una tela.

Non sai e non vedi, e balli
Alla cieca, come un folle,
Tra ciò ch’è stato e ciò che tu
Speri che possa essere.

Siamo stanchi di fuggire, oh
Siamo stanchi davvero di cercare
E di dover già così presto
Scappar di casa.
Siamo stanchi di essere già così
Disperati. Siamo stanchi
Di essere già così angosciati.

La crisi, addio cari, questa
È davvero la nostra crisi.
In lacrime, non vogliamo salutarci,
Non vogliamo più spezzarci in due.
Abbiamo paura, oh terribile paura,
Per questo che voi
Chiamate futuro.

(Giorgio Pesti)

4 comments

    1. È bellissimo trovare lettori, e trovare lettori che colgano alcuni richiami è ancora più bello. I richiami di ogni poesia sono infiniti, la magia sta in questo, ogni lettore e poi anche l’autore ha i propri riferimenti interni alla poesia. Certo non sta all’autore decidere quali siano i collegamenti giusti o sbagliati, se lo senti c’è. Grazie ancora.

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