Muovendo passi giocosi,
separati da pochi metri,
ci spostiamo, a sera molto tarda,
per le viuzze, affianco di chiese,
facciate di tempi remoti
e dei presenti.
Ridendo e scherzando,
festeggiando la gioia, l’odore acre
di vacanza, di giornata.
È la notte, silenziosa e pochi
Metri ci scansano.
Guarda tu, passante accigliato,
accostato alle porte del Duomo,
se ti pare diverso, o se ti pare strano.
Guardate voi, amanti gentili,
seduti ai piedi dell’ardua
scalata del cielo.
Attaccato a queste marce amiche dimore
tanto mi costa separarmene,
che non lo faccio. Immobile
e l’acqua ristagna, si guasta.
Mi disturbano i nuovi arrivati,
l’ipocrisia dei piedi di piombo,
il ghiaccio sottile dello sconosciuto.
Sorrisi che stridono, che toccano,
ed io, che non ne ho voglia, ripugno.
Torno a casa adesso.
Salutando con cortesia, mi giro
Alla volata di sguardi, tranquilli,
Ed una promessa: ci vediamo domani.
Ci vediamo domani.
(Giorgio Pesti)
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